APPROCCIO ECOLOGICO SOCIALE AI PROBLEMI ALCOL CORRELATI E COMPLESSI DI VLADIMIR HUDOLIN, BASATO SULL’ESPERIENZA
DEI CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO
PREMESSA
L’Approccio Ecologico Sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi di Vladimir Hudolin (1922-1996) rappresenta:
- un modello teorico che interpreta i problemi alcolcorrelati e complessi come comportamenti che si sviluppano sotto l’influenza di un gran numero di fattori interni ed esterni alle persone e che sono espressione degli equilibri all’interno degli ecosistemi umani nei quali si manifestano;
- un modello di “trattamento” (prevenzione primaria, secondaria e terziaria) dei problemi alcolcorrelati e complessi basata sui Club degli Alcolisti in Trattamento e finalizzata al cambiamento della cultura generale e sanitaria della comunità locale;
- una “filosofia di vita” che, accettando il principio di interdipendenza come sistema determinante nel mondo contemporaneo, fonda nella solidarietà, nell’amicizia e nell’amore le basi delle relazioni interpersonali in ogni contesto di vista, sia all’interno che all’esterno del club.
- L’Approccio Ecologico Sociale dei Club degli Alcolisti in Trattamento ha come obiettivo il trattamento dei problemi alcol correlati nella e della comunità.
- L’introduzione del modello ecologico sociale tiene conto della dimensione sociale ed epidemiologica del fenomeno, e continua a perseguirlo nonostante l’allarme sociale per esso sia diminuito.
- Si basa sul lavoro dei Club degli alcolisti in trattamento, comunità multifamiliari diffuse potenzialmente in modo capillare nel territorio, composte da due a dodici famiglie con problemi alcol correlati ed eventualmente complessi e dal servitore-insegnante.
- Il servitore-insegnante ha titolo a diventare tale dopo una formazione della durata di 50 ore chiamata “Corso di sensibilizzazione all’approccio Ecologico Sociale e ai problemi alcol correlati e complessi (Metodo Hudolin)” che dura dal lunedì al sabato ed è scandita da ritmi e fasi sperimentate nel tempo, funzionali al cambiamento culturale dei corsisti.
- Il club ha tra i principi culturali fondanti l’approccio sistemico familiare, pertanto, lavora con le famiglie che manifestano problemi alcolcorrelati e complessi. Tale approccio, pur ispirandosi alla teoria sistemico familiare, non contempla un intervento psicoterapico nel Club.
- Le regole del lavoro del Club sono:
– la divisione del Club all’arrivo della tredicesima famiglia; sarebbe anzi opportuno aggiungere, in linea con il pensiero di Hudolin, che un Club, che nell’arco di un anno non si è diviso, dovrebbe dividersi a prescindere dal numero delle famiglie inserite.
– la puntualità nell’inizio della seduta, il giorno e l’ora della seduta fissi;
– la regolarità della presenza alle sedute;
– il divieto di fumare durante la seduta;
– la formazione di base all’entrata nel Club, attuata attraverso la frequenza alla Scuola Alcologica territoriale di primo modulo
– non portare fuori dal Club le informazioni personali ottenute dai membri durante la seduta.
- L’approccio sistemico familiare riguarda non soltanto le relazioni delle famiglie al loro interno e all’interno del club, ma anche la relazione del club con la comunità e la sua cultura dominante, che il club, con la sua stessa esistenza e con gli strumenti propri del suo lavoro (interclub, corso di sensibilizzazione, scuole di terzo modulo) si propone di cambiare.
- L’approccio sistemico familiare mette al centro dell’interesse la famiglia non per una questione ideologica, ma in seguito alla consapevolezza che proprio all’interno del sistema familiare si manifestano gli eventi più significativi, nel bene e nel male, e l’uso dell’alcol e delle altre sostanze psicoattive giocano un ruolo determinante nel processo evolutivo di tale sistema.
- I Club nascono e lavorano per demedicalizzare il trattamento dei problemi alcolcorrelati e complessi e per favorire l’esperienza di crescita e maturazione delle famiglie.
- Nel sistema ecologico sociale la formazione è strutturata puntualmente per i suoi obiettivi principali: i servitori-insegnanti, le famiglie dei club e le famiglie della comunità. L’attività di formazione é strettamente connessa alla operatività nei Club: i formatori sono servitori insegnanti attivi nei Club degli alcolisti in trattamento.
- La formazione delle famiglie dei Club prevede un primo livello (SAT 1 modulo) con 10 incontri (con uno schema già consolidato e validato) e un secondo livello (SAT 2 modulo) per approfondire un tema dell’approccio ecologico-sociale (sulla base dei bisogni formativi rilevati in un territorio).
- La formazione dei servitori insegnanti, dopo la frequenza al Corso di sensibilizzazione e l’inserimento in un Club, prevede la frequenza regolare delle riunioni di auto mutua supervisione e dei corsi di formazione continua e monotematici, oltre che, auspicabilmente, della scuola delle 300 ore.
- Alla formazione delle famiglie della comunità sono dedicati in particolar modo il terzo modulo della scuola alcologica territoriale e gli interclub.
- I Direttori dei Corsi di Sensibilizzazione devono avere frequentato la Scuola delle 300 ore, ciò al fine di garantire l’uniformità nella trasmissione della metodologia nei vari territori.
- La Scuola delle 300 ore è pertanto il motore scientifico dell’approccio ecologico sociale e la sua costante organizzazione deve essere un punto centrale dell’attività formativa.
- È auspicabile la cooperazione fra i Club degli alcolisti in trattamento e le altre agenzie della rete formale ed informale in una attiva partecipazione nel rispetto delle reciproche autonomie.
- L’approccio ecologico sociale tiene conto delle indicazioni dell’OMS e della ricerca scientifica, si sviluppa in una logica di intervento nella comunità, con un lavoro costante e costruttivo di rapporto di collaborazione tra pubblico e privato.
- L’approccio ecologico sociale dedica particolare attenzione alla riflessione e alla ricerca sul tema della spiritualità antropologica e tiene conto di concetti ‘ecologici’, quali: pace, solidarietà, giustizia sociale, responsabilità, che dovrebbero stare alla base di qualsiasi rapporto nella comunità.
- Accoglienza, ascolto, amicizia, amore e pace, non sono parole vuote, ma della vita del Club, che si apre alla vita della comunità locale, la vera risorsa per un dialogo che sia insieme solidarietà concreta e vissuta, e arricchita convivenza. L’empatia apre alla solidarietà sociale.
- Il metodo utilizza un linguaggio essenziale, chiaro e significativo che favorisce il cambiamento dello stile di vita.
- I Club degli alcolisti in trattamento possono decidere di riconoscersi in forme diverse di collaborazione tra loro: secondo un modello associativo a livello locale (ACAT) o più ampio, o anche secondo modelli meno strutturati, quali il coordinamento locale o più ampio. Ciascuno di questi modelli è al servizio della crescita numerica e qualitativa dei Club, i quali decidono in ogni momento se aderire o meno a tali aggregazioni/formazioni sociali.
- È utile ribadire che i Club, le associazioni e i coordinamenti sono composti dalle stesse famiglie e dai servitori-insegnanti, pertanto, è naturale immaginare che ogni appartenente al sistema ecologico sociale sia sempre disponibile ad offrire quanto può e vuole, mettendolo al servizio dei Club e della comunità.