Cosa metti nel tuo bicchiere ?
Sono tante le leggende che girano, anche in rete, riguardo a presunte caratteristiche salutari del vino, specialmente quello rosso, così abbiamo raccolto alcune delle più diffuse.
Sia chiaro: non vogliamo condannare a tutti i costi gli amanti di questa bevanda, ma solo invitarli a riflettere.
Simbologia dell’alcol………
- • È considerato veicolo che facilita la comunicazione, simbolo di convivialità, di virilità, di festa…
- • L’alcol è una sostanza psicoattiva, che va a sollecitare i centri della gratificazione del cervello, quindi dà sensazioni piacevoli
- • E’ normale quindi che il cervello sia spinto a cercare nuovamente queste sensazioni piacevoli
- • Per questo motivo, dà assuefazione, crea dipendenza e infine causa crisi di astinenza
- • Purtroppo altera la percezione della realtà (problemi sociali) e provoca danni a tutti gli organi del corpo (problemi sanitari)
- • In una parola: l’alcol è una droga !!
Dice: quantità moderate di vino fanno bene
Esiste una ben radicata leggenda secondo cui una quantità modica di vino farebbe bene alla salute.
E’ come se, per una strana dote omeopatica, il consumo moderato di vino diventasse magicamente curativo. Si ripete ossessivamente il mantra degli antiossidanti, che suggerisce presunti benefici a livello cardiovascolare, digestivo e nel sistema nervoso. Purtroppo, le dosi omeopatiche di queste sostanze miracolose sono sovrastate dalla dose massiccia di una sostanza tossica, l’alcol etilico.
Dice: quantità moderate di vino fanno bene
Inoltre si sostiene che un consumo moderato possa scoraggiare o prevenire il consumo smodato.
E’ vero che molte persone riescono a consumare poco vino per tutta la vita, senza mai aumentare la dose. Ma come abbiamo visto, il meccanismo dell’assuefazione spinge molti altri (il 10 % ? Il 15% ?
Il 20 % ? Non si sa con esattezza) ad aumentare progressivamente la dose così da diventare dipendenti.
Quindi il consumo moderato è già un comportamento a rischio.
Dice: iI vino è un prodotto agricolo e naturale
Parlando dell’export del vino italiano negli USA, Matilde Poggi, presidente Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, ha dichiarato “Nel mio caso sono riuscita a entrare sul mercato statunitense non tanto per la notorietà del Bardolino, ma perché il mio vino è fatto in vigna”.
Quindi, per gli ingenui che pensano che il vino sia fatto sempre in vigna, occorre notare come invece sia una caratteristica di pochi, a detta degli esperti.
Dice: il vino rosso fa bene al cuore
Uno studio americano svolto nel Chianti, in Toscana, mirava a dimostrare che bere vino rosso fa bene al cuore e aumenta la longevità. Per confermare che “il vino rosso fa buon sangue” e che “è la dose che fa il veleno”.
Ma la ricerca – durata nove anni – non ha prodotto alcuna prova che il vino faccia bene al cuore, né che allunghi la vita, l’unica influenza certa sul cuore è che esso aumenta l’ipertensione (cfr. Jama Internal Medicine).
Dice: i fenoli del vino combattono il tabacco
Bere un bicchiere di vino rosso prima della sigaretta annullerebbe gli effetti cancerogeni di quest’ultima, a causa dei fenoli contenuti nella bevanda, i quali inducono la produzione di ossido nitrico, il quale dovrebbe prevenire il danno vascolare.
Ma come ha detto l’’esperto di biomedicina Gaetano Pezzicoli, lo studio pubblicato sull’American Journal of Medicine è stato frainteso.
Dice: i fenoli del vino combattono il tabacco
Pezzicoli ha commentato: “L’ossido nitrico è un vasodilatatore, quindi può bilanciare l’arteriosclerosi causata dal fumo, ma alcol e fumo insieme causano un aumento vertiginoso dei tumori di bocca, laringe, faringe, esofago. E poi, se devi bere prima di ogni sigaretta, quanto alcol dovresti bere, per esempio con 20 sigarette al giorno? Abbastanza da farti una bella cirrosi nel giro di pochi anni”.
Dice: il vino contiene il resveratrolo
E’ vero solo in minima parte: il resveratrolo è un anti – ossidante, ma mentre è contenuto in tantissimi vegetali e nella frutta, nel vino finisce solo in tracce. Nonostante questa presenza appena percepibile, vediamo spesso articoli sensazionalisti, che accreditano il vino di poteri straordinari (e tutti che invitano a bere vino, nessuno per esempio che inviti a mangiare l’uva).
Dice: il vino contiene il resveratrolo
Secondo l’Università di Parma addirittura queste tracce non verrebbero nemmeno riassorbite dall’organismo umano, in quanto la presenza dell’alcol lo impedirebbe.
Sul sito della Fondazione Veronesi trovate un esaustivo articolo chiarificatore.
E in ogni caso, per chi volesse, esistono capsule di resveratrolo, in farmacia, in dosi assai maggiori.
Dice: un bicchiere di vino vale un’ora di palestra
E’ una bufala: quanto affermato da Jason Dyck dell’Università dell’Alberta (un bicchiere di vino equivale a un’ora di palestra) è stato smentito dallo stesso autore, che ha dovuto correggere gli errori della prima stampa. Si tratta di un fraintendimento, e riguarda ancora il resveratrolo, che teoricamente renderebbe quel paradosso anche possibile, ma – come spiega Dyck – si dovrebbero bere più di cento bottiglie al giorno, con conseguenze letali.
Dice: però il vino ora dichiara la presenza di solfiti
Sì, ma non basta: Scarabel, consigliere regionale del Veneto, ha avvisato i produttori: “Ho visto con i miei occhi le analisi che non lasciano dubbi: per esempio, tutto il Prosecco contiene residui di varie molecole chimiche di sintesi. La legge ancora non ci obbliga, ma quando imporrà di mettere tutte le sostanze nelle etichette, rischiamo di vedere crollare le vendite. Per questo occorre convertirsi al biologico”.
Dice: però il vino ora dichiara la presenza di solfiti
Commento: chi abita in mezzo ai vigneti e si deve barricare in casa per difendersi dalle nubi di pesticidi, vorrebbe che diventasse obbligatorio mostrare in etichetta tutti i fitofarmaci, così da costringere i produttori a eliminare questi trattamenti. Ma rimarrebbe in ogni caso la presenza massiccia dell’etanolo, in concentrazioni enormemente superiori ai fitofarmaci.
Ecco gli ingredienti nei vini “convenzionali”…
Acido citrico / Acido L(+)tartarico / Acido L-ascorbico / Acido L- malico D,L malico / Acido lattico / Acido metatartarico / Albumina d’uovo / Anidride solforosa (SO2) / Batteri lattici / Bentonite / Bicarbonato di potassio /Bisolfito di potassio / Bisolfito di ammonio / Carbonato di calcio / Carboximetilcellulosa (CMC) / Gomma di cellulosa (CMC) / Caseinato di potassio / Caseina / Carbone enologico / Chitina-Glucano / Chitosani / Citrato di rame / Colla di pesce / Cloridrato di tiamina / Biossido di silicio (Gel di Silice) / Scorze di lieviti / Enzimi beta glucanasi / Gelatine / Gomma arabica / Fosfato diammonico / Cremor di tartaro / Lieviti secchi attivi (LSA) / Lisozima / Mannoproteine dei lieviti / Proteine di origine vegetale ottenute dal frumento o dai piselli / Metabisolfito di potassio / Chips di legno di quercia / Mosto concentrato / Mosto concentrato rettificato / Polivinilpolipirrolidone (PVPP) / Enzimi per l’attivazione della pectinasi / Resine scambiatrici di cationi / Solfato di rame / Solfato di ammonio / Tannini enologici / Tartrato neutro di potassio
Non se la passano bene neanche i vini biologici…
Acido citrico / Acido L(+)tartarico / Acido L-ascorbico / Acido lattico / Acido metatartarico / Albumina d’uovo / Batteri lattici / Bentonite / Bisolfito di potassio / Metabisolfito di potassio / Bicarbonato di potassio / Carbonato di calcio / Caseinato di potassio / Caseina / Carbone enologico / Citrato di rame / Colla di pesce / Cloridrato di tiamina / Biossido di silicio (Gel di Silice) / Scorze di lieviti / Gelatine / Gomma arabica / Fosfato diammonico / Cremor di tartaro / Lieviti secchi attivi (LSA) / Proteine di origine vegetale ottenute dal frumento o dai piselli / Chips di legno di quercia / Mosto concentrato / Mosto concentrato rettificato / Enzimi per l’attivazione della pectinasi / Solfato di rame / Tannini enologici / Tartrato neutro di potassio / Anidride solforosa (SO2)
Il vino provoca mal di testa ?
Vero: Nel vino si trovano alcune ammine biogene, dotate di naturale tossicità, che sono l’istamina, capace di indurre in determinati soggetti mal di testa, nausea, vomito, crampi addominali, crisi respiratorie, poi la tiramina, responsabile di aumentata salivazione, problemi respiratori, crisi ipertensive, infine altre due ammine dai nomi piuttosto inquietanti, la putrescina e la cadaverina, che hanno la capacità di potenziare gli effetti delle prime due.
Il vino è cancerogeno ?
Vero: l’alcol etilico è inserito nella lista dei cancerogeni di Categoria 1 dell’IARC (quelli certamente cancerogeni per l’uomo) da più di venti anni, ma l’informazione non riesce a diffondersi.
Inoltre talvolta il vino contiene acetaldeide al naturale, ancora più cancerogena, ma comunque l’acetaldeide si viene poi a formare sempre nell’organismo, durante la metabolizzazione dell’alcol da parte del fegato.
E’ come prendere tutti i giorni una piccola dose di amianto, vale la pena di esporsi in questo modo ?
E il principio di precauzione, tante volte invocato dagli ambientalisti ? Perché in questo caso non vale ?
I consumatori sono tenuti all’oscuro ?
Queste informazioni non vengono indicate in etichetta, poiché abbiamo visto che i produttori sanno che, se fosse obbligatorio dichiarare tutto quello che c’è nella bottiglia, le vendite crollerebbero.
Ai tavoli europei, ai quali partecipiamo regolarmente in rappresentanza degli interessi di salute pubblica, vediamo costantemente i produttori ostacolare ogni nostra proposta in tema di salute, e cercare di rimandare sine die ogni decisione.
Potenza della lobby dell’alcol !!
Nel 2011 la Commissione Europea, nell’interesse dei consumatori, aveva adottato una normativa per obbligare i produttori di alimenti a mostrare in etichetta tutti gli ingredienti, soprattutto quelli dannosi per la salute (es. allergeni), ma anche le calorie, i coloranti etc.
Ma una categoria di alimenti è stata esentata dall’obbligo.
Indovinate quale ?
Potenza della lobby dell’alcol !!
La cosa ha fatto tanto clamore che in Francia i consumatori hanno messo un aut-aut: se il vino è un alimento, deve mostrare tutte le informazioni in etichetta, come gli altri alimenti, altrimenti, se non è un alimento, non deve più godere dell’ampia diffusione offerta dalla vendita nei negozi di alimentari e nei supermarket.
Potenza della lobby dell’alcol !!
Sono passati più di dieci anni dal regolamento 1169/2011 sugli alimenti, e la Commissione Europea, continua a lasciare i produttori auto-regolamentarsi sulle etichette !! E il prossimo passo, sarà, sembra, solo un obbligo a mettere le informaioni in etichetta sottoforma di QR code, da leggere col cellulare, così la maggioranza dei consumatori continuerà a rimanere all‘oscuro…..
Quando si dice un trattamento di favore ……
Sarebbe vietato dire che il vino fa bene
Non va meglio con la legge italiana: la legge 125/2001 vieta espressamente che si possano sostenere effetti benefici per la salute, a meno che tali effetti siano riconosciuti dal Ministero della Salute.
Così i produttori, per evitare di infrangere la legge, non ne parlano nella pubblicità diretta, ma assoldano medici e ricercatori compiacenti, perché sostengano questi presunti effetti benefici sotto forma di (presunte) ricerche scientifiche.
Dice: un consumo moderato non fa danni
Molte persone, sicuramente in buona fede, sostengono che un basso consumo di alcolici non può fare male, e sarebbe innocuo.
Un modo per difendere il proprio bere.
Anche molti medici, in questo caso non vogliono vedere, non vogliono approfondire i dati scientifici…..
Da cui il famoso detto: l’alcolista è colui che beve più del suo medico.
Cosa dice l’O.M.S. sul bere moderato ?
“….In conclusione gli esperti dell’O.M.S. sottolineano che nella lotta contro gli effetti negativi dell’alcol è insufficiente ed imprudente promuovere il concetto di bere moderato, per scopi sanitari.
Anzi, gli esperti sono dell’opinione che la pubblicità data a questo concetto non sia il risultato di una ricerca scientifica rigorosa, ma sia in gran parte ispirata da interessi commerciali.
Non esiste un limite minimo al di sotto del quale l’alcol può essere consumato senza nessun rischio”.
Dichiarazione di Hans Hembland, 1994
Direttore dei programmi su alcol e droga dell’O.M.S.
«Alle persone viene detto ancora oggi che ci sarebbe un consumo buono delle bevande alcoliche, un consumo che provoca piacere. Il consumo negativo, viceversa, sarebbe quello che porta all’alcolismo.
Oggigiorno noi sappiamo molto bene che il limite fra il cosiddetto bere buono e bere cattivo è indistinto, e che passare dal primo al secondo non è solo molto frequente, ma spesso avviene inconsapevolmente.
Noi dovremmo e potremmo dire la verità alle persone, e nello stesso momento adottare misure appropriate di prevenzione e protezione rispetto ad un così importante fattore di rischio, quale il consumo dell’alcol».
Dichiarazione di Marc Danzon, Direttore O.M.S. per la Regione Europea Ministerial Conference on Young People and Alcohol, Stockholm, 2001 25
L’alcol non solo è una droga, ma è la droga più pericolosa
La Oxford University ha pubblicato nel 2010 il documento «Alcohol: no ordinary commodity», per spiegare come le bevande alcoliche non possano essere considerate un alimento, e non possano essere trattate come una merce qualunque, andrebbero infatti trattate in modo diverso dalle altre merci.
Il prof. David Nutt (The Lancet, 2010) ha poi sostenuto che l’alcol è la droga che provoca più danni di tutte, anche delle droghe più pesanti, se si mettono insieme, oltre ai danni personali, anche quelli fatti a terzi, sia familiari che sociali.
Grazie per l’attenzione !!