Alcohol and Alcoholism, Oxford University Press (Maggio/Giugno 2012) 47 (3): 317-321
Caratteristiche degli alcolisti che partecipano ai
‘Club degli Alcolisti in Trattamento’ in Italia:
Una ricerca nazionale.
Olivia Curzio1, Angela Tilli2, Lorena Mezzasalma1, Marco Scalese1, Loredana Fortunato1, Roberta Potente1, Guido Guidoni2 and Sabrina Molinaro1
1Istituto di Fisiologia Clinica, Centro Nazionale delle Ricerche, (IFC-CNR), Via Moruzzi 1, Pisa 56124, Italia e 2Associazione Italiana dei Club degli Alcolisti in Trattamento (AICAT), Udine, Italia
METODO
Raccolta Dati
Lo studio è stato effettuato nel 2006, ed il 75% dei CAT italiani hanno partecipato (Progetto DATACLUB, Firenze, Italia). Un questionario auto somministrato è stato volontariamente riempito dai membri dei CAT (n = 18.180) durante una seduta del CAT. Tuttavia, in questo studio sono stati esaminati i dati delle sole persone che frequentavano il CAT per problemi personali (n = 7.522). Tutti coloro ai quali è stato spiegato il motivo della ricerca hanno partecipato. L’anonimato è stato garantito. Fra i soggetti dello studio, il 76% erano maschi e 24% femmine, con età media di 53.2 ± 11.3 (anni ± SD, range 17–85).
I soggetti erano, in media, socialmente integrati: la maggioranza (55.4%) era coniugata, e solo il 18% viveva da solo. Inoltre, il 48% aveva un lavoro regolare.
Circa la frequenza al Club, il 31.5% usualmente frequentava da solo, mentre il 60.7% partecipava con uno o più membri della famiglia. Cosa interessante, più del 65% aveva una durata di presenza al Club di 2 o più anni.
OBIETTIVI
Fornire una panoramica degli alcolisti che frequentano un programma di trattamento ecologico-sociale [Club di alcolisti in trattamento (CAT)] e identificare i fattori associati all’astinenza e al miglioramento percepito nello stile di vita.
RISULTATI
Il 67% ha riportato un cambiamento in positivo del proprio stile di vita negli ultimi 12 mesi.
Mentre l’abitudine di bere era diffusa fra il 97% dei nuovi entrati al CAT, una proporzione sempre minore dei soggetti ha riportato uso di alcol nell’ultimo anno e nell’ultimo mese (25.8% and 7.4%, respettivamente),
In particolare, dei partecipanti, >70% ha dichiarato di non aver fatto uso di alcol nell’ultimo anno e circa il 90% non ha indicato alcun consumo nel mese precedente, mentre solo il 4% di loro ha dichiarato di non aver fatto uso di alcol prima della partecipazione al club. L’astinenza e il miglioramento dello stile di vita si sono mostrati correlati positivamente al numero di anni di frequentazione del club, ma negativamente alla presenza di altri problemi oltre a quello legato all’alcol. Inoltre, essere più anziani o donne era associato a un più probabile raggiungimento dell’astinenza, nonché alla percezione di uno stile di vita migliore. Infine, frequentare il club con uno o più membri della famiglia è stato associato al raggiungimento di uno stile di vita migliore.
Valutazione della la relazione fra l’uso di alcol nell’ultimo anno e la durata della frequenza al Club (Fig. 1). Gli alcolisti che avevano una più lunga frequenza (>3 anni) erano più astinenti rispetto a quelli con frequenza <3 anni (Pearson χ2 = 1303.206, P < 0.0001).
L’astinenza si è dimostrata influenzata da:
-Età
-Anni di frequenza al Club
-La presenza o meno di altri problemi personali
In altre parole, i soggetti con solamente problemi alcolcorrelati hanno mostrato una maggiore probabilità (oltre due volte più probabile) di raggiungere l’astinenza rispetto a quelli con almeno un altro problema personale. Gli stessi risultati si sono verificati per il cambiamento dello stile di vita.
Inoltre, essere occupati ha anche dato maggiori possibilità di mantenere l’astinenza. Altri fattori specifici come essere donne, frequentare il club per lungo tempo insieme a uno o più membri della famiglia, o avere un basso livello di istruzione hanno aumentato la probabilità di miglioramento dello stile di vita.
L’astinenza da una vita percepita migliore era di nuovo più probabile per le donne, i soggetti che non avevano altri problemi, con una frequenza di club di lunga durata e per le persone anziane.
L’uso continuato di alcolici e il mancato raggiungimento del miglioramento dello stile di vita erano più probabili per gli uomini, in presenza di altri problemi, e per quelli con una frequenza di club più breve.
Infine, i soggetti con problemi complessi avevano un esito negativo più del doppio rispetto a quelli che non presentavano altri problemi particolari oltre al consumo di alcol.
CONCLUSIONE
Questi dati forniscono una panoramica degli alcolisti che frequentano il programma CAT e sono un primo passo verso lo sviluppo di un sistema di sorveglianza. Inoltre, considerando questo metodo e la sua efficacia, sulla base di questo quadro preliminare, possono essere pianificate ulteriori ricerche (in particolare studi longitudinali).
Nel complesso, i nostri risultati preliminari suggeriscono che il metodo ecologico-sociale può svolgere un ruolo prezioso nel recupero degli alcolisti. La sua utilità per soggetti con problemi misti richiede invece un’ulteriore valutazione.